News 03 2016 Ozono come sanificante negli erogatori: perché non si usa
L’ozono è una forma allotropica dell’ossigeno 03. Le sue capacità ossidanti sono note e conosciute, in funzione del suo dosaggio ha forti capacità battericide, vale a dire la capacità di inattivare virus e parassiti. Con una concentrazione assai bassa, 0,4 mg/l sono sufficienti 6 minuti di contatto per avere una garanzia di riduzione al 99 % dei microrganismi.
L’ozono ha un forte potere ossidante e quindi di rimozione sul ferro e manganese. La generazione di sottoprodotti di disinfezione è bassa, unico caso è la presenza di Bromo (generalmente in ambienti vicini al mare) che da vita a pericolosi bromati.
L’ozono è estremamente pericoloso per la salute umana e qualsiasi essere vivente, è un gas tossico, facilmente solubile in acqua, qui a seguire un piccolo grafico sui rischi legati ad una esposizione prolungata. I sintomi principali sono secchezza delle fauci, emicrania.
Il limite dell’utilizzo dell’ozono però non è legato alla sua elevata tossicità. Il dissolvimento dell’ozono in acqua nella forma innocua della molecola classica dell’ossigeno O2 è rapida (in funzione della concentrazione, temperatura e presenza di sostanze organiche). I generatori di ozono hanno spesso strumenti di controllo che ne limitano la produzione sotto la soglia critica.
L’impossibilità di utilizzo dell’ozono negli erogatori d’acqua al punto d’uso è legato al problema che a contatto con alcuni metalli e alcune sostanze si generano sapori sgradevoli la cui rimozione sarebbe semplice (carbone attivo) ma tecnicamente difficile da eseguire in un erogatore al punto d’uso.