La sostituzione di un termostato in un erogatore d’acqua.

28 Ottobre 2022

A primo acchito il tema  può sembrare banale, svitare due viti e posizionare il bulbo e quindi collegare elettricamente e riavvitare.

Se si ha il preciso pezzo di ricambio della casa madre  e il posizionamento del bulbo del termostato è certo n maniera univoca allora si può parlare di semplice operazione di sostituzione. In altri casi è bene conoscere un po’ di teoria e di metterla in pratica.

La diversa funzione del termostato negli erogatori d’acqua fredda

A seconda del modello costruttivo il termostato svolge funzioni tra loro diverse. Nei sistemi a banco ghiaccio il termostato ha lo scopo di gestire e quindi limitare lo sviluppo del ghiaccio all’interno della vasca d’acqua.

L’eccessiva formazione di ghiaccio può portare alla chiusura nella morsa del gelo nelle serpentine in cui scorre l’acqua e di conseguenza si blocca l’erogazione.

Di contro uno sviluppo limitato di ghiaccio nella vasca comporta una scarsa capacità termica.  Infatti ogni chilo di ghiaccio accumula al suo interno una massa notevole di  “freddo”. Il calore latente di fusione dell’acqua , utilizzando unità di misura non più in auge, ma comode per la comprensione, è di 80 kcal/kg, ossia, un chilo di ghiaccio fondente serve a raffreddare oltre i 5 litri di acqua con una delta ingresso uscita di ben 15 °C

Nel banco ghiaccio, anche se soggetta ad agitazione l’acqua tende a stratificare, ed il punto più freddo non è mai sul fondo. La spiegazione scientifica è dovuta alla variazione delle densità dell’acqua in funzione della temperatura, è minima vicino ai 4°C, quindi non sarà il fondo da tenere sotto controllo ma le parti più o meno a metà del banco. Questo perché la parte d’acqua superiore nel banco è soggetta all’influenza della temperatura ambiente e quindi non esiste un rischio di ghiacciamento.

L’esperienza insegna che il bulbo del termostato deve essere posizionato leggermente sotto la mezzeria  e lontano il più possibile dalla serpenti in cui corre l’acqua da raffreddare, questo per evitare fenomeni di disturbo.

Il termostato nel banco ghiaccio non ha la funzione di regolare la temperatura, ma solo massimizzare la potenza termica dell’erogatore. Ecco perché  è bene  tenerlo lontano dalla portata dei profani che “smanettano” senza sapere cosa fanno .   Gli impianti professionali  GWS RD nascono  con   il termostato non a vista proprio per ovviare a questo “problema”.

Negli erogatori che adottano sistemi chiusi, o a blocco d’alluminio, principalmente diffusi nel settore domestico ed ufficio, il termostato svolge la funzione di regolare la temperatura dell’acqua d’erogazione.

Non sempre sono meccanici, troviamo anche sonde PTC o NTC che tramite una scheda elettronica pilotano il circuito frigo e quindi la temperatura dell’acqua in uscita.   Non avendo lo scopo di regolare lo sviluppo del ghiaccio questi termostati lavorano su temperature positivo con un Cut Off che non scende mai sotto zero.

Dove sono presenti blocchi in alluminio, il Cut off non deve scendere sotti i 4 °C, questo perché la fusione in alluminio con le sue geometrie può indurre in “accecamento” il bulbo del termostato con il rischio di ghiacciamento dei condotti con l’acqua fredda.  Bisogna fare quindi attenzione a non usare un termostato qualsiasi ma essere certi che la temperatura minima di sgancio, abbia una ragionevole sicurezza e non sia vicina o addirittura sotto lo zero.

Nei sistemi ermetici, con il saturatore che svolge l’azione di volano termico nello stesso tempo di scambiatore di calore per il circuito dell’acqua fredda, la sostituzione del termostato è meno impegnativa.

La scelta del termostato positivo è poco vincolante, anche se non perfettamente identico, il rischio è di abbassare leggermente le perfomances ma non certo di bloccare o ghiacciare l’impianto.

Il consiglio che vale per tutte le sostituzioni, siano esse  sui sistemi a banco di ghiaccio, sia quelli domestici è di non regolare mai alla minima temperatura il termostato appena sostituito, questo perché di deve tener  conto delle tolleranze di taratura e di avere il tempo di controllare che tutto sia stato fatto in maniera corretta e di conseguenza abbassare  ancora  il termostato per avere più ghiaccio ( nei banchi ghiaccio) o temperature di erogazione più basse nei sistemi domestici