Il settore trattamento acqua ripartirà alla grande, perchè:

1 Giugno 2020

La crisi sanitaria del COVID ha messo a nudo un sistema economico mondiale assai fragile ed in crisi da diversi anni.
Le drastiche misure di contenimento della pandemia hanno colpito ovunque ed interi settori dell’economia sono stati messi in ginocchio.

Ogni crisi genera dolore e fatica, ma porta con sé anche i presupposti del cambiamento. Non è tutto nero.

La ristorazione, uno dei settori principali del trattamento acqua al punto d’uso, è sicuramente fra i più colpiti.
Non è il caso di elencare le norme draconiane (e a volte deliranti) imposte per la riapertura, sembra quasi che ci sia un accanimento voluto. Queste norme legate alla crisi generale imporranno la contrazione dell’offerta, in parole povere molti esercizi saranno portati alla chiusura.

La crisi taglia e taglierà i rami secchi, improduttivi ed improvvisati del settore. Di questo non gioiamo, anzi sappiamo quanti sacrifici stanno dietro l’avvio di ogni impresa, piccola che sia, ma nello stesso tempo non possiamo che registrare l’abbondanza eccessiva di offerta ristorativa, che negli anni ha imposto a molti di vivvere ai margini della legalità o comunque di una corretta gestione aziendale.
E’ risaputo e noto per chi lavora nella ristorazione, che il settore è in genere un cattivo pagatore. Troppa concorrenza con prezzi sempre al ribasso.

Chi ha un impianto di acqua alla spina, non lo dismetterà di certo.
Oggi più che mai il risperamio e le economie sono fondamentali.  Liquidità per comprare acqua confezionata ce n’è poca, meglio utilizzare un impianto che permette evidenti risparmi, diretti ed indiretti.

Qui – ci sia concesso un appunto – alla riapertura, dopo mesi di fermo macchina è fondamentale  aver  effettuato una sanificazione ed un cambio filtro.  E’ vero che i ristoratori sono senza soldi, ma il concetto di trattamento, associato alla manutenzione è importantissimo. Su questo non possiamo transigere.
La nostra iniziativa di prezzi al costo per i filtri AG11  non nasce a caso.
Insistiamo ed insistiamo ancora con i ristoranti, anche a prezzo di favore, ma facciamo la manutenzione.

Chiuso l’appunto, riprendiamo il discorso.
I ristoratori per riprendere il volano  devono fare risparmio, se non l’acquisto, il noleggio è una opportunità  da proporre.
Pagare nel tempo il servizio e l’acqua consumata, un modo per risparmiare subito.
Il noleggio presuppone un investimento, ma tutte le imprese devono saper e poter investire.

Aziende solide e strutturate se lo possono permettere, anche accedendo al credito bancario. Da evitare come la peste tutti coloro che con l’acqua alla gola tenteranno di farsi finanziare dai fornitori…

La riduzione dell’offerta ristorativa  porterà a concentrare la clientela e gli incassi, e quindi al salute della aziende che saranno state in grado di sopportare il peso della chiusura e la momentanea riduzione della clientela.
Come tutte le crisi anche questa agirà da selezione naturale a favore dei soggetti più forti.

Trattamento acqua domestico, gestire il cambiamento

Nel settore domestico vi è una gran voglia di vivere, di riappropiarsi degli spazi e del tempo libero.
Le code al supermercato sono e saranno (si spera)  un ricordo antipatico. L’utilizzo di risorse a Km 0  è una necessità sentita.  Non è un caso che alla riapertura delle aziende i primi ordini sono arrivati proprio da qui, il trend è incoraggiante.

Sempre sul domestico, c’è da ragionare sui costi e sui reali utili aziendali.
La manutenzione periodica nelle case  ha costi elevati e bassa marginalità. Uno spunto di riflessione è legato ad istruire la propria clientela a gestire in autonomia il cambio filtro, per intervenire solo per interventi straordinari.
In questo caso è necessario che ci siano filtri personalizzati per evitare il cannibalistmo del mercato online.
Come GWS abbiamo creato una gamma di prodotti personalizzabili con numeri e lotti di produzione bassi.

Stessa cosa di può dire per il rifornimento di CO2 per i privati che hanno un impianto di frigogasatura, formarli a cambiarsi la bombola in autonomia e gestire il pieno per vuoto con i corrieri, oppure utilizzare sistemi usa e getta.

Per gli impianti ad osmosi inversa a produzione diretta, non sarebbe male arrivare a soluzioni tecniche per arrivare a rendere il cleinte autonomo nella manutenzione ordinairia.

Per il settore degli uffici il tema è più delicato, per evitare assembramenti e utilizzo comune di erogatori al punto d’uso al momento sembrerebbe che il mercato sia decisamente timido.
Il confronto con i classici boccioni è sicuramente vincente, mentre nei confronti del vending e delle macchine distributrici di bottiglie c’è da risalire la china.

La crisi economica e l’emergenza sanitaria pongono delle questioni che alla fine si traducono in parole e concetti molto semplici: selezione naturale del mercato, maggiore efficenza e riduzione dei costi.
Una sfida che in molti  sapranno vincere. Il mondo cambia e devono cambiare gli schemi di lavoro.