ACQUA ALCALINA

10 Giugno 2025

Si sente spesso parlare di “acqua alcalina” e se ne vantano proprietà benefiche per la salute, sia acquistata in bottiglia sia prodotta attraverso l’azione di impianti al punto d’uso chiamati “ionizzatori”. Vediamo di cosa si parla.

L’alcalinità dell’acqua si misura con il pH, parametro fisico che va da 1 a 14, dove 1 è il massimo grado di acidità e 14 di alcalinità, pH 7 indica la perfetta neutralità. L’acidità è data dalla presenza di ioni idrogeno mentre l’alcalinità dagli ioni ossidrilici. Le sostanze disciolte nell’acqua modificano notevolmente il pH: un limone spremuto in un bicchiere d’acqua può aumentare l’acidità abbassando il pH fino a livello 3, mentre se si scioglie un cucchiaino di bicarbonato di sodio l’alcalinità può salire fino a pH 8-9.

Cosa dice la normativa sul pH dell’acqua destinata al consumo umano

La normativa per la qualità dell’acqua destinata al consumo umano (DL 18-2023) indica un ampio range di pH – da 6,5 a 9,5 – mentre per l’acqua erogata da impianti di trattamento al punto d’uso, sia essa gasata o meno, il limite inferiore può essere minore. Questi valori di parametro sono peraltro “indicatori”, senza alcuna valenza sanitaria e ad uso esclusivamente tecnologico. I valori più alti o più bassi, infatti, rendono l’acqua aggressiva nei confronti delle tubazioni, e in generale dei materiali con cui vengono a contatto, con il rischio di rilascio nell’acqua di sostanze indesiderate. Inoltre, un abbassamento o innalzamento anomalo del pH è certamente indicatore di un malfunzionamento dell’impianto.

In natura il pH delle acque può variare notevolmente. In quelle sotterranee è generalmente compreso tra 6,5 e 8,5 masi trovano molte acque con valori di pH anche inferiori a 5, per esempio nei casi di contatto con terreni vulcanici, dove sono presenti acido carbonico e idrogeno solforato. Anche elevate concentrazioni di anidride carbonica libera determinano caratteristiche acide perché tale gas in acqua genera acido carbonico. Nelleacque fluviali o di sorgente di tipologia prevalentemente bicarbonato-calcica, il pH è generalmente basico e compreso tra 7 e 8.

Acqua alcalina e corpo umano

Per quanto riguarda l’organismo umano, ogni distretto ha un suo specifico pH che, in un soggetto sano, rimane costante indipendentemente da cosa mangia o beve. Il sistema tampone che mantiene invariato il pH nei vari ambienti corporei, sangue, plasma, liquidi extra cellulari, singoli organi, ecc., è costituito da un complesso di attività fisiologiche che coinvolgono tutti gli apparati in   quanto tale mantenimento è indispensabile alla sopravvivenza: basti pensare che il pH del sangue è compreso tra 7,35 e 7,45 e un’oscillazione superiore a 0,4 punti porta inevitabilmente alla morte.  

A differenza del sangue che è leggermente alcalino, lo stomaco è molto acido, con un pH di circa 2,5: l’eventuale acqua alcalina bevuta viene immediatamente neutralizzata e, se in grandi quantità, può solo stimolare le pareti dello stomaco a produrre ulteriore acido per compensarne la carenza.

Esistono molti studi sugli effetti dell’acqua alcalina su tessuti e cellule umane con risultati, per molti aspetti, interessanti e che potrebbero far sperare in un’efficacia terapeutica per numerose patologie, ma l’impossibilità reale di assorbire e di gestire questa alcalinità rende tutto molto inutile.  

L’utilizzo dei risultati di questi esperimenti di laboratorio a scopo commerciale è, pertanto, improprio e, finché la scienza ufficiale non ne avrà approvato un uso adeguato resta soltanto la certezza che bere acqua alcalina interferisce con l’assorbimento di numerosi farmaci creando numerosi effetti collaterali indesiderati.

Rossella Colagrossi Roma Giugno 2025 colagrossirossella@gmail.com