Altroconsumo e i depuratori d’acqua, l’ennesimo scoop inutile
Nel mese di luglio il giornale Altroconsumo, pubblica un’ennesima inchiesta sui “depuratori” d’acqua potabile. Come sempre si perde una occasione per fare chiarezza, ma solo scandalismo senza capo ne coda. (vedi vecchio articolo)
Filtri e depuratori d’acqua di rubinetto. Un lessico che la dice lunga sull’effettiva competenza di Altroconsumo. I depuratori d’acqua potabile non esistono così come non esiste acqua pura. La legge chiarisce che il termine corretto è Impianti di trattamento dell’acqua potabile. Se Altroconsumo deve fare la morale almeno chiarisca i termini corretti del problema. No, non lo fa. Semplicemente perché la confusione aiuta la manipolazione.
Chiariamo alcuni concetti facili facili sull’acqua
L’acqua pura è una nozione chimica semplicemente H2O senza nessuna sostanza disciolta, ne sali e solidi ne altro, acqua demineralizzata
L’acqua potabile è un giudizio, normato dalla legge italiana, che assicura l’assenza di rischi sanitari per il consumatore
L’acqua buona è un’acqua potabile e piacevole al consumatore. Non deve essere per forza ricca di sali, ne tanto meno leggera o “estrema” se al supermercato ogni cittadino è libero di scegliere acqua in bottiglia ricche o povere di sali, nella stessa maniera un consumatore è libero di bere acqua potabile trattata come meglio crede, ricca o povera di sali. L’importante che ne sia adeguatamente informato.
Acqua salubre, una affermazione pubblicitaria tendenziosa, e del tutto sbagliata se messa in contrapposizione all’acqua potabile. Altroconsumo si è dimenticato di far notare l’analogia della vergognosa pratica commerciale con “Uliveto e Rocchetta, le acqua della salute”
Detto ciò è una verità conosciuta a tutti, che l’acqua potabile ancorché del tutto priva di rischi sanitari, spesso ha caratteristiche organolettiche del tutto sgradevoli, basta pensare al retrogusto di cloro, o alla “freschina” estiva
Tecniche di vendita e validità del trattamento dell’acqua potabile, il giochini di scambiare il “cosa”, con il “come”
Altroconsumo come sempre, batte sulle tecniche di vendita per disprezzare il mondo del trattamento dell’acqua potabile al punto d’uso. Un metodo sporco quando non si hanno altri argomenti. Comprare un auto usata è del tutto normale, se poi un venditore disonesto cambia il Km reali, non vuol dire che non si possa più comprare un’auto usata.
Distinguere da aziende con tecniche di vendita aggressive o truffaldine da azienda che operano nel pieno rispetto della normativa vigente, nel nostro paese esiste una normativa precisa, il DM25-2012 sul trattamento acqua potabile – ALTROCONSUMO SVEGLIA! – , sarebbe il minimo per un giornale che non cerca lo scandalo ma vuole informare.
Sulla questione dei Nitrati
Altroconsumo ben fa a ribadire che il limite di legge dei 50 mg/litro è del tutto conservativo a tutela della salute dei consumatori. Magari se avesse competenza in materia, potrebbe far notare che per le acqua minerali, se sotto i 10 mg/l possono fregiarsi della dicitura – indicate per l’infanzia. Da capire se è sbagliata la legge che permette tale dicitura…..
La vendita di impianti ad osmosi spacciati come dispositivi medici
Una pratica sbagliata e truffaldina, sanzionata più volte d’AGCOM. Alcune aziende fanno credere che l’impianto per il trattamento dell’acqua potabile destinata al consumo umano sia un dispositivo medico. Nulla di più vero. Alcuni anni fa alcune aziende accreditarono impianti di trattamento acqua basati sull’osmosi inversa per il settore della dialisi. Forti di questo numerino come dispositivo medico, hanno pensato bene di gabbare l’ignaro consumatore. Qui a seguire, nel link, da pagina 86 in avanti, una delle tante delibere AGCOM con sanzioni a carico di xx per oltre 45.000 €. Anche in questo caso, il tema è la vendita truffaldina non la valenza di un impianto per il trattamento dell’acqua potabile. Se è vero che ogni cittadino è libero di andare al supermercato e scegliersi l’acqua in bottiglia (spesso di plastica) e bere come meglio crede, così è vero che un cittadino ha tutto il diritto di dotarsi di un impianto di trattamento acqua e bere acqua buona e piacevole come meglio desidera.