Carbone, si ma Attivo
Le proprietà del carbone come matrice adsorbente, da utilizzare per la pulizia dell’acqua sono note da migliaia di anni. Gia in epoca egizia si utilizzavano letti di carbone per chirificare l’acqua e per togliere gli ordori sgradevoli.
Il carbone diventa “attivo” a seguito di processi che rendono maggiore la superficie specifica, ossia il rapporto tra peso e superficie esterna.
Diversi sono i processi di attivazione del carbone, i più noti sono quelli chimici e quelli gassosi, utlizzati a seconda della materia prima di partenza.
La superficie di un grammo di carone attivo può arrivare ad essere simile ad un campo di calcio
La materia prima può essere vegetale, o fossile. Il tipo di trattamento e di lavaggio cambia di consguenza.
Alcuni prodotti vegetali, come ad esempio la noce di cocco, è di maggior pregio per l’assenza di potenziali inquinati al suo interno.
Adsorbimento o Assorbimento ?
Una spugna assorbe e trattiene l’acqua per capilarità, ma non èquesto il principio su cui si basa la capacità di filtrazione del carbone attivo.
L’adsorimento è una interazione molecolare, tra un solido è un liquido attraverso legami deboli (tipo Van del Waals), nel carbome attivo si una ritenzione sulla superficie del carbone di molte sostanze presenti nell’acqua.
La quantità e la qualità delle sostanze catturate per adsorimento è limitata. In eccesso ci possono essere ditacchi massicci si sostanze catturate precedentemente
GAC, CTO, Pre Coat, quale tecnologia utilizzare ?
Non esiste una risposta univoca, nel trattamento dell’acqua potabile al punto d’uso il carbone attivo può essere impiegato con tecnologie a granuli (dove è becessaria una grossa portata d’acqua) su membrana (tipo Pre Coat) dove è necessario associare alla portata una funzione specifica di abbattimento della torbidità in grandi volumi, oppure in Carbon block, dove una azione meccanica è associata l’azione chimica di adsorbimento