Istituto Superiore di Sanità e trattamento dell’acqua potabile
Con l’uscita l’anno scorso del Decreto Legge 18/2023 L’ISS ha fatto un enorme lavoro per mettere in pratica le indicazioni contenute nella Legge. Per chi conosce le reali risorse a disposizione del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità non che rimanere incredulo per l’enorme mole di lavoro svolto.
L’istituzione del CeNSiA ossia del nuovo organismo centralizzato di coordinamento dell’intera filiera delle acque destinate al consumo umano, è sicuramente un passo avanti. Vengono chiamati in causa tutti i soggetti che partecipano e rendono sicura la filiera idropotabile.
Il trattamento al punto d’uso
La Legge entrata in vigore l’anno scorso, come recepimento del della direttavia Europea ha dato dignità formale al mondo del trattamento dell’acqua (già) potabile. Nella realizzazione delle linee guida per la valutazione del rischio per la sicurezza della distribuzione interna (ISTISAN 22/33) le associazioni di categoria, tra cui AMITAP, sono state chiamate a collaborare e portare un crontributo fattivo basato sull’esperienza.
Nella recente presentazione del primo rapporto sulla qualità dell’acqua potabile in Italia è emerso in maniera chiara che la rete acquedottistica è controllata in maniera costante e certa, con una frequenza elevata, con valori decisamente buoni. Per chi volesse leggere il Comunicato Stampa
“Potabilizzatori” e depuratori fuori posto
L’utilizzo di terminologia non corretta è pericolosa, l’abbiamo sempre detto. Il trattamento al punto d’uso non può essere una necessità di rendere potabile, quello che è già potabile. I sistemi domestici così come quelli negli uffici come nella ristorazione hanno la funzione fondamentale di rispondere ad una esigenza ben chiara. Bere con piacere, con una scelta consapevole e sana.
Le acque minerali
Rispondono ad una esigenza ben precisa, il consumatore può scegliere liberamente il tipo di acqua da bere. Tralasciamo volutamente il tema della pubblicità ingannevole, per soffermarci sul piacere di bere acqua priva di odori, sapori e gusti allontano il consumatore dall’acqua del rubientto e lo spingono al consumo dell’acqua confezionata.
Acqua e parametri organolettici, la qualità emotiva
Anche se è vero che odore o gusto possono non influenzare la qualità sanitaria, è anche vero che bere è un piacere. Soprattutto in Italia è esiste la cultura della buona tavola, esiste il piacere di assaporare con gusto il cibo e gli alimenti. L’acqua è un alimento !
La dignità piena del trattamento al punto d’uso
Con questi semplici passaggi rimandiamo al mittente il tentativo di screditare il nostro settore. Se è vero che non ha senso creare ingiustificate paure per spingere il consumatore a dotarsi di un “potabilizzatore” per essere tranquillo a casa, è ancor di più vero che esiste una alternaitva sicura, e valida all’acqua confezionata. I sistemi di trattamento al punto d’uso garantiscono acqua sana con parametri organolettici di eccellenza. I sistemi di trattamento uso sono di diversa natura, possono fornire acqua liscia fredda o gasata, acqua ricca di sali o leggera.
La necessità di una corretta informazione
Il mondo del trattamento al punto d’uso è oggi a livello mondiale una realtà in forte espansione, alle aziende la scelta di collocarsi sul mercato con politiche che tengano conto della qualità del prodotto, del qualità del servizio e della comunicazione. Aziende che basano il loro principio sul mordi e fuggi, prendi i soldi e scappa, o la guerra del prezzo con il prodotto/servizio più scadente ci saranno sempre. ( e poco ci possiamo fare se non rendere chiara e netta la distinzione
La necessità di una corretta manutenzione
L’ISS e il Ministero della Salute su questo punto batto e ribattono il chiodo. Per chi lavora da anni nel settore non può che associarsi a questo punto di vita, lavorare, comunicare informare e gestire questa parte fondamentale del trattamento al punto d’uso. A chiusura e conferma di quanto detto vi inviatiamo a fare l’ultimo sforzo e leggere quanto scritto nelle FAQ dell’ISS