Trattamento acqua potabile, cosa dire e cosa non dire

16 Maggio 2024
rubinetto 5 vie

L’attacco del Codacons al settore del trattamento acqua è frontale, ingiusto e strumentale.

Sono tutti aspetti che andrebbero approfonditi, in questo articolo ci interessa rispondere in maniera chiara al primo punto.

Cosa ci distingue

Per far una semplice e rapida valutazione sulle posizioni opposte presenti sul mercato:

Dire che l’acqua del rubinetto debba essere depurata o purificata o peggio ancora potabilizzata è sbagliato in quanto si induce nel potenziale cliente un allarme ingiustificato. L’acqua della rete idrica è potabile e adatta al consumo umano (contato, inalazione,ingestione).

Le parole sono pietre e il loro utilizzo una questione delicata: Se si utilizza la parola “depuratore” come termine generico e comunque si spiega nel dettaglio che si tratta di un apparecchio per il trattamento dell’acqua GIA’ potabile, si può commettere una inesattezza ma non certo una truffa. Se invece utilizzo la parola depuratore per indurre a credere che l’acqua del rubinetto NON sia potabile commetto una scorrettezza grave. Stessa cosa per il termine purificatore: è da bandire, e non utilizzare mai. veicola il concetto sbagliato di un’acqua pura che non esiste. L’acqua pura è un concetto chimico ma non biologico. L’acqua deve essere ricca di sostanze necessarie al corpo umano.

La parola potabilizzatore, quella proprio no, è fuorviante di suo, l’acqua è già potabile

La questione purtroppo deve essere vista anche in altri termini, volendo separarci visimamente e in maniera netta da coloro che utilizzano e giocano in maniera ambigua con le parole per manipolare aspetti importanti è necessario che si utilizzino termini chiari e puliti.

Non entriamo nella disucssione sul concetto di acqua potabile, ne tanto meno se l’acqua di rete sia potabile o meno. Un secolo e passa di lavoro per portare l’acqua in casi di tutti eliminando le epidemie idordiffuse è sufficiente per definire chiudere la questione.

Perchè trattare l’acqua già potabile ?

Per le stesse ragioni per le quali parecchie persone preferiscono l’acqua preconfezionata. L’acqua di rete anche se potabile spesso non è piacevole e non corrisponde ai nostri bisogni.

Perchè è libera la scelta consapevole di bere acqua leggera oppure ricca di sale. Deve essere scritto a caratteri cubitali che una scelta consapevole è legata alla corretta informazione nel proporre diversi sistemi di filtrazione.

Ovvio che sul tipo di apparecchio o materiale di consumo che si utilizzano dobbiamo essere certi della qualità. DA anni lavoriamo in maniera costante a creare conoscenza sul tema

Gli aspetti salutistici dell’acqua

Ci sono tanti aspetti deontologici che devono portare a far riflettere sul tema della corretta informazione in questo campo. Dire che bere aiuta la diuresi, anche se per alcuni può apparire ovvio, è corretto, dire che l’acqua è parte integrante del processo digestivo, è corretto. Dire che l’acqua ha una funzione termoregolatrice, è corretto. Dire che…. sarebbe opportuno fermarsi qua. La fisiologia dell’acqua nel corpo umano è cosa molto complessa ed ancora per certi versi inesplorata. Sostenere effetti di questa o quell’acqua in maniera generalizzata non è possibile.

Molteplici sono le teorie sulla corretta alimentazione, e la dimostrazione soggettiva- io l’ho provata e mi fa bene- non è scientifica. Ad oggi quello che possiamo dire con certezza è che i fattori sono tanti, ètà, sesso, tipo di lavoro, attività fisica, alimentazione in generale, clima, patrimonio genetico del singolo etc…

Le teorie sulle acqua particolari “alcaline, idrogenate, magnetiche, vitalizzate” al momento non hanno nessun riscontro oggettivo, alcuen sono vere e proprie bufale.

E’ da evitare nella maniera più assoluta proporre il trattamento al punto come una scelta medico-sanitaria. Diventa penalmente rillevante proporre il trattamento come soluzione a patologie gravi. Ci capita di vedere pagine internet o depliant pubblicitari che raccontano di guarigioni miracolose da patologie gravi come il cancro, grazie all’utilizzo di sistemi o acque particolari. Utilizzare questi argomenti è da persone senza cuore e malvage.

Cosa dice la legge

Il DM 25 e le linee guida dicono in maniera chiara che solo quanto approvato dall’EFSA (autorità europea per l sicurezza alimentare) può essere riportato nella comunicazione pubblicitaria. Nel caso specifico dell’acqua, a quanto ci risulta, è solo ammesso dire che l’acqua ricca di sali aiuta a prevenire malattie cardiovascolari. (Il che non vuol dire che bere acqua ricca di sali faccia bene).

e le acque minerali ?

Anche per le acque preconfezionate il discorso non cambia, ma a non rispettare questa indicazione le prime sono le acqua preconfezionate, ma loro delle multe se ne fanno un baffo, i margine è tale che il gioco vale la candela.

La necessità di dotarsi di un sistema di trattamento al punto d’uso

Semplici verità:

E’ sufficiente essere correttamente informati e quindi gestire le proprie scelte.

E la plastica?

L’utilizzo della risorsa acqua km zero: è necessario insistere su questo argomento. Lavoriamo per migliorare l’ambiente per ridurre gli sprechi. E’ corretto insistere su questo tema. La nostra non è una campagna contro le acque confezionate, le acque minerali sono un mondo ontologicamente diverso.

Questa consapevolezza deve essere ben ponderata. Il tema del confronto e uno dei motivi di questo attacco che sembra stramplato. Il ricorso al TAR nasce dalla necessità di valorizzare oltre modo le acque confezionate denigrando i sistemi di trattamento al punto d’uso. Ma da buon esperti del mercato ben sappiamo che un sistema di filtrazione di qualità associato ad un servizio di manutenzione efficace definisce un rapporto qualità/prezzo che inevitabilmente si pone sul mercato in maniera positiva.