Il Gambero Rosso e la grancassa di Mineracqua, denigrare e mistifcare …

26 Gennaio 2024

Due articoli a firma di Maffei e Argenti si scagliano contro l’utilizzo dgli erogatori d’acqua trattata nella ristorazione. Il primo articolo è una strampalata inchiesta che si autodefinisce “verità” sulla reale efficacia dei sistemi di trattamento e sui rischi connessi al loro utilizzo, il secondo è una breve intervista ad un esperto di acqua potabile trattata, il vice-Presidente della associazione presso confindustria delle acque minerali, Mineracqua, il Sig Ettore Fortuna.

Perchè l’articolo apparso sul Gambero Rosso ha poco spessore

L’articolista come tutti i professionisti del settore scrive e viene pagata per ciò che scrive.

L’articolo inizia generalizzando su messaggi pubblicitari utilizzati da alcune aziende per proporre erogatori d’acqua nella ristorazione e nel settore domestico. E’ il classico sistema di depistaggio fare di tutta l’erba un fascio, creare confusione per non andare la nocciolo della questione. La comunicazione degli impianti di trattamento dell’acqua potabile è regolata da Leggi dello Stato che sono chiare ed efficaci. Il DL181 del 2003 all’articolo 13 chiarisce in maniera inequivocabile che è ammessa la sola dicitura Acqua potabile trattata. Il DM25 del 2012 e le sue linee guida sono estramamente precise sul tipo di comunicazione ammissibile. Rimandiamo al mittente questo stupido attacco scandalistico, che mistifica e confonde. ( sul plin plin, sull’altissima, sull’acqua della salute ci sarebbe da ridire e ridere allo stesso tempo). Sull’utilizzo del termine “Depuratore” rimandiamo ad un precedente articolo

L’obbligo della dicitura “questo impianto necessita di regolare manutenzione periodica”

La legge, il DM25 del 2012 parla chiaro sui manuali e sulle confezione è d’obbligo la dicitura questo impianto necessita dei regolare manutenzione, 2.4.2.2 rapporto ISTSAN 15-8

Il tema della manutenzione periodica è al centro del nostro lavoro. In Italia esiste una Associazione di Categoria, (che non ha i mezzi finanziari di Mineracque) che da oltre un decennio lavora sul territorio, con i tecnici, con le aziende con le istituzioni per formare e definire gli standard qualitativi. AMITAP

L’articolista quindi prosegue ed affronta il tema imporatante dei rischi sanitari dimostrando di non conoscere affatto l’argomento

“In caso di rottura, malfunzionamento o semplicemente saturazione, può avvenire un rilascio massivo dei composti indesiderati

una banalità del genere ha lo spessore che si merita, per analogia se un telefonino fa scintille e prende fuoco, può essere un problema. La logica è stringente, sarebbe quindi il caso di chiamare i produttori di telefonini e avvisarli che tutti i telefonini sono pericolosi… In realtà negli anni molto è stato fatto per produrre e proporre impianti e dispositivi per il trattamento acqua di assoluta qualità con casi del tutto sporadici di malfunzionamento senza rischi sanitari.

Il minestrone: ossia una scarsissima conoscenza e competenza nal campo del trattamento al punto d’uso.

Osmosi inversa, Microfiltrazione, Carboni attivi, Resine a scambio ionico, sono tutti principi su cui si basano i sistemi di trattamento dell’acqua potabile, che vengono utilizzati a seconda delle necessità. Le resine a scambio ionico trovano impiego dove vi è necessità di ridurre la durezza, è un trattamento tecnico e non viene MAI utilizzato nei sistemi al punto d’uso domestici o nella ristorazione, ma solo per l’acqua sanitaria. Paventare il rischio di ipertensione per lo scambio ione Sodio con ione Calcio è del tutto inveritiero. Citando sempre l’articolo «La riduzione del sodio è infatti fortemente consigliata a tutta la popolazione a fini preventivi (riduzione incidenza di infarti e ischemie), mentre i soggetti predisposti (per familiarità, ipertesi, diabetici) devono sottoporsi a diete a bassissimo contenuto di tale elemento» . Non c’è spazio al senso del ridicolo, quindi nessuno mangia più pane, pasta, nessuno può più andare al ristorante, è vietato lo ione sodio.. è vietato vivere..

La presenza dei batteri… cavallo di battaglia, zoppo

Il cloro e i suoi composti vengono rimossi dai sistemi di trattamento per migliorare le caratteristiche organolettiche. L’acqua è viva ed è presente il rischio di ricrescita di flora batterica, ma è del tutto noto come fare fronte alla questione, con sistemi a luce UV, con membrane di ultrafiltazione, con filtri impreganti di ione argento con regolari intervento do mautenzione periodica. Tutte azioni inquadrate in un impianto normativo dello Stato Italiano.

E per finire lla solità accusa dell’acqua osmotizzata, accusa che non esiste. Esiste invece un sistema di trattamento basato sull’osmosi da utilizzare quando è necessario rimuovre elementi inquinanti o per ridurre la salinità troppo elevata. L’articolista, si ponga delle domande prima di scrivere, in commercio ci sono acque minerali che hanno una presenza di sali decisamente basse ben sotto delle acqua osmostizzate, ma essendo minerali vanno bene per la salute o per il portafoglio ?

La tristezza di una discussione, senza nessuna base scientifica

Dire che la microfiltrazione agisce chimicamente sulle componenti chimiche naturali dell’acqua è una fesseria bella e buona. Il carbone attivo presente negli impiati di Microfiltrazione si limita a rimuovere odori, sapori e composti a base di cloro, la mambrana fine a 0,5 micron ha lo scopo di trattenere impurità in sospensione e fungere da barriera contro microrganismi… Nella microfiltrazione non sono mai presenti resine per lo scambio ionico.

La perla del vice Presidente: “Sicuramente per i ristoratori adottare un sistema di filtraggio da applicare al rubinetto, o sotto al lavello, è molto comodo perché permette di evitare di immobilizzare spazi da destinare allo stoccaggio delle cassette d’acqua, mette al riparo da eventuali furti di bottiglie di vino alla mercé di chi deposita in cantina le casse, oltre ad avere notevoli vantaggi economici”. Con argomentazioni così serie c’è poco da dire.

Dire che il cliente paga l’acqua del rubinetto, è del tutto ingiusto, come per le acque Minerali vi sono costi di impianto, di produzione, di trasporto, di pubblicità, anche per l’acqua potabile trattata vi sono costi non banali. Ad esempio la manutenzione periodica, ogni 3/4 mesi i tecnici intervengono per lavaggi e sanificazioni e cambio delle parti di consumo, per non parlare del costo di impianto.