Normativa di riferimento sugli impianti di trattamento acqua
L’italia è uno dei pochi paesi della comunità Europea che si è dotato negli anni di una serie di norme riguardanti gli impianti per il trattamento dell’acqua potabile. Il Decreto Ministeriale 25 del marzo 2012 è fondamentale per chi opera nel settore. Poche sono le prescrizioni tecniche. Vengono individuate le responsabilità di chi produce o importa, di chi installa e mantiene e di chi vende. Il messaggio è chiaro, ciascuno è libero di lavorare al meglio, purchè rispetti le norme e sia pronto a dimostrare alle autorità su come opera. Quanto riportato nella comunicazione alla clientela deve essere supportato da prove di laboratorio e dalla letteratura scientifica.
Le linee guida del DM 25 sono un complemento al Decreto stesso, rappresentano l’insieme delle corrette pratiche per operare nel settore del trattamento acqua destinate al consumo umano.
Gli apparecchi per il trattamento dell’acqua potabile devono essere assemblati con i dovuti criteri di sicurezza per l’utente finale, il marchio CE, racchiude al suo interno un’ampia raccolta di norme UNI per la sicurezza elettrica e non solo.
Tutti le parti a contatto con l’acqua destinata al consumo umano devono essere conformi al DM 174 del 2004, ossia il rilascio di sostanze da parte dei diversi componenti nell’acqua da bere deve essere minima e certificata da un laboratorio.
Dm 25 /2012
Linee Guida DM 25 -maggio 2015 prossima revisione 2017/18
DM 174/2004 – modifiche attese per
E’ uscito ed è gia’ in fase di contestazione il Regolamento della Regione Lombardia, parecchi sono i punti in contrasto con le norme Europee e l’ultimo DM 25. Il DL 31-2001 chiarisce in maniera perentoria che la competenza per legiferare nel campo del trattamento dell’acqua potabile è di esclusiva competenza statale,
Nuove Linee Guida Lombardia Decreto n_10267 del 15_11_2012