Variazione di parametro microbiologico, secondo il DLgs 18-2023

14 Marzo 2023

L’entrata in vigore del DLGS 18 del 2023 come recepimento della Dir.2020/2184 ha determinato dei cambiamenti non solo sul monitoraggio dei parametri chimico fisici, ma anche per ciò che concerne le analisi microbiologiche, processo che prevede il rilevamento e la quantificazione di microrganismi potenzialmente patogeni nell’acqua destinata al consumo umano.

Tra i nuovi parametri introdotti per la valutazione del rischio dei sistemi di distribuzione domestici possiamo evidenziare Legionella, batterio molto importante sotto il profilo sanitario.

Il rischio di contrarre infezioni da Legionella è associato ai sistemi di distribuzione idrica interni agli edifici. Per questo motivo i PSA (Piani di Sicurezza dell’Acqua) dovranno valutare il rischio e monitorare la presenza di Legionella negli impianti idrici degli edifici.

Il Gestore Idrico della Distribuzione Interna dovrà configurare il programma di monitoraggio in base ai risultati della valutazione del rischio.

Nello specifico per la ricerca di Legionella, la Direttiva 2020/2184 prevede l’utilizzo del metodo colturale EN ISO 11731.

In aggiunta è stato inserito e consigliati in funzione dei PSA  il monitoraggio per i seguenti nuovi microrganismi:

• Campylobacter

• Legionella e L. pneumophila

• Micobatteri non tubercolari

• Amebe a vita libera

• Listeria

• Yersinia

• Adenovirus

• Norovirus

Parametri indicatori secondo il DLgs 18

Tra i parametri indicatori, per i controlli di routine, si possono osservare delle differenze per quanto riguarda il Conteggio delle colonie a 22°C (un tempo solo per le acque confezionate) , batteri coliformi, Clostridium perfringens spore comprese. In quanto sono valori necessari per il monitoraggio e quindi applicare misure correttive.

controlli di routine

A questo proposito viene affermato dalla Circolare del Ministero della salute n.13400/2021 che il valore per il parametro Batteri coliformi può essere superato fino ad un massimo di 10 unità/100 ml, non costituendo una “non conformità”, ma un’“inosservanza”, soprattutto se non si rilevano contemporaneamente microrganismi di origine enterica. ( argomento da approfondire)

Rimangono invece invariati i parametri di Enterococchi intestinali ed E.coli confermando il limite di 0/100 ml.Sono considerati «parametri fondamentali» e le loro frequenze di monitoraggio, non possono essere ridotte valutando il rischio della fornitura idrica.

La mancata conformità dei valori di parametro deve essere considerata un potenziale pericolo per la salute umana. Gli aspetti sanzionatori sono importanti anche se non argomento di questo articolo

parametri obbligatori

Per quanto riguarda il tema dei virus si può notare come nel Dlgs. N 31/2001 venivano ricercati come parametri dell’Avvertenza:

Normativa, PSA e trattamento al punto d’uso

Attualmente invece con il Decreto 18-2023 si sottolinea come sia il gestore ad adeguare il monitoraggio sulla base dei principali rischi e condizioni locali del PSA.  Ora per il modo del trattamento al punto d’uso, è evidente che non tutti sono da includere nel PSA. Sicuramente la Pseudomonas, brutta bestia, ha una valenza che indica la presenza di biofilm ed eventuali zone di ristagno, e quindi deve essere monitorata.

Per il più generale settore dell’acqua potabile La ricerca di virus enterici è considerata rilevante, qualora ritenuta opportuna in seguito alla valutazione del rischio.

Esistono molti virus enterici nelle acque, risultando spesso difficile l’analisi del singolo virus soprattutto perché la ricerca di tutti i patogeni è estremamente ardua per tempi, costi e complessità dei metodi analitici.

I limiti stabiliti per questi microrganismi devono comunque essere sempre essere rispettati dalle aziende acquedottistiche e di gestione competenti per garantire la qualità dell’acqua potabile. La scelta dei parametri adeguati al controllo deve considerare le condizioni locali per ciascuna filiera idropotabile basandosi su un’attenta valutazione del rischio a cura del gestore.

Nel nostro piccolo il trattamento al punto d’uso è parte della filiera che assicura la qualità dell’acqua al consumatore, esente da rischi e pericoli. Proprio per questo i temi sopra trattati saranno oggetto di approfondimento nei successivi articoli. Per una visione complessiva rimandiamo al nostro precedente articolo