La misura dell’acqua frizzante, un tema non soggettivo
L’acqua frizzante può piacere o meno, e qui siamo nel campo del gusto personale.
Tralasciando indifferenti ed ostili, per tutti coloro che non sanno resistere al fascino delle bollicine esiste un metodo di misurazione preciso e rigoroso dell’acqua frizzante, grazie al quale è possibile definire tipo di bolla e livello di gasatura, uscendo dall’incerto universo della percezione soggettiva.
L’approccio numerico di misurazione si basa su un principio semplice: l’acqua frizzante è la soluzione della CO2 (soluto) in acqua (solvente) sotto forma di acido carbonico (H2CO3).
Questa soluzione dipende da molti fattori, non ultima la presenza di sostanze già disciolte in acqua che possono ostacolare il processo. I parametri che tuttavia si ritengono più importanti sono temperatura e pressione.
Alla luce di quanto scritto fino ad ora possiamo quindi comprendere che la misurazione dell’acqua frizzante consiste nel calcolo della quantità di CO2 disciolta in acqua.
Occorre ricordare che la corretta unità di misura di questo valore sono i Volumi Gas e non la massa (Kg) per saturometro, è quindi necessario non confondere la dispersione colloidale con la reale soluzione
.
Per inciso aggiungiamo che quando la gasatura dell’acqua di un erogatore non è persistente, ossia svapora subito, molto probabilmente siamo in presenza di una falsa soluzione, una miscelazione fine, che assomiglia all’acqua frizzante in fase iniziale ma che nella realtà è solo una miscelazione
Tornando alla misurazione dell’acqua frizzante occorre specificare che i Volumi Gas sono direttamente collegati alla massa per unità di volume del soluto, nel nostro caso la CO2.
Per gli amanti della chimica e della fisica il rimando è alla Legge di Herny, che definisce satura una soluzione ad una determinata pressione quando pressione interna ed esterna si equivalgono.
Da un punto di vista pratico è possibile effettuare la misurazione di cui abbiamo parlato in questo articolo attraverso l’uso di un saturometro, che permette di leggere la pressione relativa ad una determinata temperatura, da confrontarsi poi con l’apposita tabella di conversione che ci permetterà di determinare il valore in Volumi Gas:
Pressione (Kg/cm2) T(°C) |
0.8 | 0.9 | 1 | 1.1 | 1.2 | 1.3 | 1.4 | 1.5 | 1.6 |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2 | 2.8 | 3 | 3.1 | 3.3 | 3.4 | 3.6 | 3.7 | 3.9 | 4 |
3 | 2.7 | 2.8 | 3 | 3.1 | 3.3 | 3.4 | 3.6 | 3.7 | 3.9 |
4 | 2.6 | 2.7 | 2.9 | 3 | 3.2 | 3.3 | 3.5 | 3.6 | 3.7 |
5 | 2.5 | 2.6 | 2.8 | 2.9 | 3.1 | 3.2 | 3.3 | 3.5 | 3.6 |
6 | 2.4 | 2.6 | 2.7 | 2.8 | 2.9 | 3.1 | 3.2 | 3.3 | 3.5 |
7 | 2.3 | 2.5 | 2.6 | 2.7 | 2.8 | 2.9 | 3.1 | 3.2 | 3.4 |
All’interno di questa tabella è possibile trovare anche il famoso standard Coca Cola a 3,2 Volumi Gas, un parametro oltre al quale arriveremmo decisamente vicini alla soglia delle lacrime, anche da parte dei più inossidabili amanti delle bollicine.
La dimensione della bolla è legata a tanti fattori, fra i quali il valore di saturazione, presenza di sali disciolti e governo del flusso in uscita dal contenitore.
Ottenere una buona gasatura dell’acqua è un procedimento che richiede numerosi accorgimenti, in cima ai quali vi è indubbiamente il valore oggettivo della quantità di CO2 disciolta.
Nei prossimi articoli del blog GWS ci occuperemo di comprendere quali cause possano celarsi dietro ad un impianto non funzionante o comunque non in grado di fornire adeguata gasatura.